lunedì 26 novembre 2012

American Dust (1982) un romanzo di Richard Brautigan




Un ragazzino e il suo fucile calibro 22, tragico presagio.
L'estate. Un lago e una cittadina di provincia nell'immediato secondo dopoguerra, quando ancora Stati Uniti e Giappone continuavano a sparare.
Una sfilata di personaggi memorabili, poetici e strambi; un simbolismo leggero, quasi inconsapevole.

Brautigan è stato una delle voci più importanti della letteratura americana: con "Pesca alla trota in America" ottenne una visibilità e un riconoscimento notevole nel panorama della beat generation. Un successo folgorante quando effimero, che lo lasciò presto circondato solo da pochi estimatori e pochissimi amici. American Dust è il penultimo libro scritto da Brautigan prima del suicidio, avvenuto nel 1984.

C'è un forte sapore autobiografico (confermato spesso anche dall'autore) in quest'opera; le tinte calde dell'innocenza e dell'adolescenza e fuori il freddo, duro mondo degli adulti e dei rvolgimenti mondiali. Un libro introspettivo e meravigliosamente descrittivo. Leggero, spensierato anche nelle sue parti più crude e disperate.
Una storia breve, che si legge in un'ora, e che ci mostra l'anima dello scrittore dagli occhi di un ragazzino sull'orlo di un tragico cambiamento. 


C.N

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